Aosta autunno  2018

L’Arte di Curarsi 

“La medicina della Luce”

Quest’arte medica molto antica, complessa e raffinata,

Porta nella sua profonda ambizione, l’unione di due grandi “professioni”:

-L’arte, che nel suo significato più sublime è l’espressione estetica dell’interiorità e dell’animo umano, quindi la capacità di trasmettere emozioni e messaggi;

-Ed il “curarsi”, dove è lo stesso individuo che pone l’accento al proprio comportamento.

Quindi in poche parole l’individuo è l’artista della sua salute.

Sembrerebbe più la definizione originale di Prevenzione, dove l’uomo è consapevole che la Salute è una quotidiana conquista e che per il suo mantenimento presta attenzione e cura dal principio del risveglio a quando torna a riposarsi.

Con il termine “curarsi” infatti non ci si riferisce alla malattia come la intendiamo oggi, ma un mantenimento del benessere.

L’arte della cura, in parte abbandonata per la “scientificità” ha come obbiettivo quello di “curare” il tangibile, quindi il corpo fisico (la materia) e l’intangibile, il corpo di luce, quindi l’aspetto energetico, e questi grandi obiettivi vengono perseguiti attraverso il rispetto di sei pilastri.

In parte sembrerebbe abbandonata si, ma solo sulla carta, perché in realtà è pratica quotidiana di una nuova maggioranza di persone.

Vediamo quali sono i sei pilastri dell’arte di curarsi:

  1. Ripristino dell’omeostasi. Per meglio dire, se mi ammalo, devo riportare l’organismo in una condizione di equilibrio. “Siamo sani per natura”, e se mi ammalo mi allontano dall’equilibrio. La malattia, intesa come assenza di salute, può essere dovuta ad eventi fisici o da moti d’animo.
  2. Assecondare i ritmi della natura  e la personale costituzione, regolandone le variazioni.
  3. Personalizzare la cura per ogni individuo.
  4. Mantenere il collegamento tra corpo, mente e “spirito”.
  5. Orientare il pensiero alla virtù, volgendosi al bene.
  6. Assumersi la responsabilità della propria salute.

Prima di continuare vorrei porre l’attenzione su qualche definizione.

Che cos’è la salute se la malattia ne prevede la sua assenza?

La salute è un diritto fondamentale e dal dal 1946,  secondo l’’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), è stata definita come lo “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia” (art.32).

E che cosa intendiamo per prevenzione:

“La prevenzione è l’insieme di azioni finalizzate a impedire o ridurre il rischio, ossia la probabilità che si verifichino eventi non desiderati. Il concetto ha validità ed è presente in diversi ambiti, quali medico, ambientale, civile e a seconda che si operi su individui sani o già malati si distinguono tre livelli di prevenzione.

Fino a qui tutto chiaro.

Prevenire quindi è meglio che “curare”?

O curarsi della propria salute e prevenirne un suo danno è poi la stessa cosa?

L’arte di curarsi racconta proprio di questo.

Se abbiamo il potere di ammalarci, ed è un “diritto” anche questo, altrettanto lo abbiamo di guarire e di rimanere in salute.

Oggi sappiamo che per ogni gene del nostro DNA, potrebbe corrispondere una malattia (i geni sono circa 30.000), ma oggi sappiamo anche, grazie all’epigenetica, che sono i nostri comportamenti quotidiani che possono attivare geni piuttosto che altri, quindi ogni giorno possiamo ammalarci come no!

Quindi per tornare sui nostri passi, i sei pilastri, se osservati con attenzione possono essere gli strumenti per comprendere meglio, e Lo strumento migliore che abbiamo è quello che ci permette di intercettare gli sbagli e di correggerli.

Il primo fra tutti è chiedersi con grande senso auto-critico, come ci si sente.

E a seconda della risposta, se si ha bisogno, affidarsi a consigli esperti chiedendo quel sano aiuto che spesso facciamo fatica a chiedere.

A chi ci possiamo rivolgere?

Alla figura sanitaria che più si avvicina alla nostra sensibilità.

Al professionista che parla la nostra “lingua” e che ci ascolta prima di tutto, che sia Medico, Farmacista, Naturopata, Terapeuta e che non ha dimenticato quale sia la vera Arte di Curarsi.

La Conoscenza, la Consapevolezza e l’Ascolto sono le tre chiavi che ci servono per accogliere quel che c’è e per rispondere se necessario.

Quindi esaminiamo tutto ciò che ci viene in mente, perché spesso è proprio dietro un “da quando sono piccolo ho problemi all’intestino” o “è da una vita che ho difficoltà a dormire” che  si celano grandi blocchi di percorso.

Qui potremo confrontarci e Le tematiche che affronteremo via che i mesi passeranno saranno a ritmo con i sei pilastri, andando a tempo nel tempo stesso, seguendo le stagioni e i suoi frutti.

Parleremo di trucchi ed interventi mirati al quotidiano supporto per la conquista della salute.

Ci verranno in aiuto piante, alimenti, digiuni, vitamine e l’elenco vuole e può essere lungo.

Sostenuti dalla luce di figure del passato, da Ippocrate ad Ildegarda per citarne due, che ci hanno lasciato enormi saperi di cui oggi possiamo trarre i grandi benefici.

Concludo ricordando che Siamo la ragionevole Conseguenza di ciò che è stato prima di oggi, e che siamo in relazione con qualsiasi cosa.

Prima d’iniziare un qualsiasi percorso è bene ricordarsi che siamo i soli a poter decidere.

“Per essere felici ci vuole coraggio”,

Karen Blixen, con questa frase, ha sott’inteso quanto appena detto.

E a tutti auguro un buon viaggio nell’arte di curarsi.

Carlotta Minero Re

  

Una delle cose più importanti, secondo Chopra, è che il paziente oncologico abbia un’idea chiara sulla malattia e su se stesso. La persona deve essere informata su cosa l’attende dopo una diagnosi di cancro, quali sono i dati che lo riguardano… ma anche avere le idee chiare su dove vuole andare e cosa vorrebbe fare in proposito.